La popolazione mondiale complessivamente sta invecchiando, con una stima per il 2050 di oltre due miliardi di persone con un’età superiore a 60 anni, di cui circa 131 milioni dovrebbero essere colpiti da demenza e la depressione è previsto essere entro il 2020 la seconda causa di disabilità nel mondo.
Vari studi hanno messo in evidenza come un corretto programma dietetico e una corretta integrazione nutrizionale possono prevenire e/o ritardare la comparsa di questi disturbi. Per la salute del cervello, in particolare svolgono ruoli protettivi gli omega-3, i polifenoli e le vitamine B e D.
Attualmente il maggior riscontro nel rallentare il declino cognitivo e la depressione è a favore di una supplementazione di folato, vitamina B12, B6 e riboflavina. Diversi studi indipendenti, inoltre, hanno evidenziato una relazione tra carenza di vitamina D e sintomi depressivi.
In uno studio del 2017 sono state studiate 114 studentesse universitarie e sottoposte a screeningper sintomi depressivi e livelli ematici di vitamina D. Lo studio ha evidenziato come i partecipanti che erano gravemente carenti di vitamina D presentavano anche sintomi depressivi clinicamente significativi, migliorati dall’esposizione al sole con conseguente aumento dei livelli ematici di vitamina D.
Liberamente tratto dal blog di Giuriati Group
Bibliografia: Moore K et al. 2018. Proc Nutr Soc 10:1-12. 2. Thomas J and Al.Anouti F. 2017. Community Ment Health J doi:10.1007/s10597-017-0209-5. 3. Penckofer S et al. 2017. J Diabetes Res doi:10.1155/2017/8232863.
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