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Arnica o Artiglio del Diavolo?

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Partiamo dalla pianta di Arnica, dal tipico fiore dai petali gialli scuri, somiglianti ad una margherita. Le parti della pianta usate per procurare sollievo sono i rizomi, i fiori e le foglie raccolti in stagioni diverse. I fiori e le foglie sono le parti usate in creme o gel per il trattamento locale di fastidi quali traumi, contusioni, strappi muscolari, urti e dolori reumatici. L’effetto benefico dell’Arnica è legato all’elevata concentrazione di polisaccaridi, mucillagini, flavonoidi e fitosteroli, principi attivi in grado di attenuare il processo infiammatorio, riattivare il microcircolo sottocutaneo e ridurre il gonfiore edematoso.
 
L’artiglio del diavolo, anche noto con il nome di Arpagofito, deve la sua denominazione alle quattro appendici dure e lunghe che circondano i suoi frutti. Queste sporgenze sono dotate di robusti uncini dove i roditori, secondo la tradizione popolare, possono rimanere impigliati per sempre.
Le parti della pianta utilizzate per procurare sollievo sono le escrescenze laterali della radice. Tali escrescenze contengono elevate concentrazioni di iridoidi, zuccheri, aminoacidi, steroli, grassi e cere. Tali principi attivi sono responsabili dell’azione analgesica e rilassante di muscoli ed arti. Ciò rende l’artiglio del diavolo efficace e particolarmente adatto nelle situazioni che causano dolore ed infiammazioni.
Considerazioni finali: l’arnica è utile in caso di disturbi che generano edema e gonfiore agli arti, l’artiglio è utile in caso di fastidi che provocano infiammazione e dolore ad articolazioni o muscoli.

Da Erboristeria Magentina

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