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L'alimentazione secondo Kousmine

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Se oggi un medico affermasse che non esiste una correlazione tra modo di alimentarsi e rischio di ammalarsi sarebbe accolto da notevole scetticismo da parte della comunità scientifica.
Eppure è stato proprio tra lo scetticismo dei colleghi che Catherine Kousmine ha lavorato per oltre 60 anni nel secolo scorso, poichè aveva compreso che la dieta è un eccezionale strumento sia per prevenire le malattie, che per stimolare le difese di un organismo colpito da una patologia.

Per fare un esempio la Kousmine per prima ha scoperto l'importante ruolo protettivo svolto dagli acidi grassi polinsaturi (omega 3 e omega 6) e di quanto il quasi radicale cambio delle abitudini alimentari avvenute in Europa nel Novecento fosse una delle ragioni del drammatico aumento di patologie di tipo autoimmune e tumorale.
La Kousime è nata nel 1904 in Russia, in una piccola città sulle rive del Volga di nome Hvalynsky da una famiglia piuttosto agiata.
A seguito della rivoluzione, nel 1918 la famiglia perde tutto e si stabilisce nella casa di vacanze di Losanna in Svizzera, nazione nella quale Kousmine resterà per tutta la vita.
Dopo la laurea in medicina ottenuta nel 1928 e la specializzazione in pediatria, decide di dedicarsi alla ricerca dopo alcuni casi di tumore infantile che l'hanno molto colpita.
Negli anni quaranta si reca a Parigi, presso l'istituto Curie per prendere animali da laboratorio (topi gravidi) i cui cuccioli sviluppano nel 90% dei casi un tumore alla mammella all'età di quattro mesi di vita.
Se nel laboratorio parigino i topi vengono nutriti con acqua e pillole contenenti tutti i nutrienti, la Kousmine, per risparmiare, pensa di alimentarli alternando le pillole con pane secco, dei chicchi di cereali non trattati, carote e lievito di birra fresco.

Con questa dieta il tasso di cancro si dimezza, arrivando al 45% .

"Mi ci vollero anni prima di capire che il fattore che aveva protetto i topolini era stato il fattore "vita" presente nel grano e che, perciò, detto fattore era indispensabile per qualsiasi essere vivente", racconterà la stessa dottoressa.
La Kousmine e la sua équipe di ricercatori cominciarono a sperimentare gli effetti dei vari nutrienti sulla salute dei topolini e, nel 1949, arrivò nel suo studio il primo malato di cancro, che, racconta la Kousmine, nel 1980 era ancora vivo e in buona salute.
Nella lunghissima carriera di medico e studioso, mise a punto un suo rivoluzionario approccio rivolto non solo alle malattie tumorali, ma anche a quelle di origine autoimmune (prima tra tutte la sclerosi multipla) noto a noi oggi come "metodo Kousmine", spiegato e raccontato nei libri sia dalla stessa autrice che dai suoi allievi.
Con il suo Metodo, la Kousmine ha privilegiato l’aspetto preventivo e il rispetto della
totalità della realtà umana - contestando la tendenza di una certa medicina moderna che cura solo la malattia, senza occuparsi della persona - integrandolo però con la scientificità e le recenti scoperte terapeutiche. Il Metodo Kousmine non rifiuta l’impiego delle normali terapie mediche; tende però a diminuirne la necessità rafforzando il sistema immunitario del malato, che riesce perciò ad affrontare più efficacemente gli agenti patogeni, comprese le terapie debilitanti come le chemioterapie.
Se una corretta alimentazione è alla base del mantenimento (o del recupero) della salute, in certe condizioni patologiche questa non è sufficiente.
Perciò, oltre a una dieta sana (primo pilastro), la Kousmine ha affiancato altri quattro pilastri che compongono il suo Metodo e di cui daremo un breve cenno: la complementarità degli alimenti (integratori); l’igiene intestinale; l’equilibrio acido-base dell’organismo; la cura dei vaccini (in casi particolari).
Riguardo agli integratori, ricordiamo che in alcune malattie – nonostante una dieta corretta – possono verificarsi delle carenze nutrizionali, dovute sia a una scarso assorbimento, sia alla mancata sintesi di sostanze da parte dell’organismo malato. Allo stesso tempo, è noto che i fabbisogni vitaminici (ma non solo) siano notevolmente più elevati in corso di una malattia e quindi difficilmente raggiungibili
con la sola dieta. L’igiene intestinale sottolinea l’importanza centrale dell’intestino nel sistema immunitario, e oltre ai consigli per mantenerlo in buona salute, nel Metodo viene prevista la regolare pratica degli enteroclismi, che diventa obbligatoria in caso di malattie importanti. L’equilibrio acido-base riguarda il controllo dell’acidità: ovvero gli effetti acidificanti e tossici che una cattiva alimentazione ha sul nostro organismo.
L’ultimo pilastro è basato su speciali vaccini dall’azione immunomodulante, impiegati nelle patologie autoimmuni.
Da quanto detto, appare evidente che per seguire il Metodo Kousmine è necessario affidarsi a un medico di formazione kousminiana.
Al contrario, i consigli alimentari possono essere seguiti da tutti.

Vediamo, allora, come è organizzato un “menu alla Kousmine”.
Per quanto riguarda l’entità dei principali pasti, nei libri sul Metodo Kousmine è comune trovare un detto della nutrizionista americana Adelle Davis, altra grande donna e studiosa del Novecento: “Colazione da re, pranzo da principe, cena da povero.”
Ciò in accordo con le nostre esigenze fisiologiche, che nella dietetica Kousmine è uno dei punti centrali.
Non dimentichiamo, infatti, che è durante la prima parte della giornata che dobbiamo assicurarci la maggior parte dell’introito energetico e di sostanze antiossidanti (vitamine, acidi grassi, minerali), riservando al pasto serale un’alimentazione leggera e facilmente digeribile.
Che non affatichi, cioè, l’apparato digerente la cui efficienza di notte diminuisce, e che non aumenti lo stato di acidosi notturna.


La prima colazione kousminiana per eccellenza è rappresentata dalla celebre crema
Budwig (vedi sotto)
, nei quali si uniscono proteine di alta qualità (formaggio magro o yogurt), acidi grassi essenziali (semi oleosi macinati, oli), carboidrati complessi, minerali e vitamine (cereali in chicchi macinati crudi), carboidrati semplici, vitamine, composti antiossidanti e minerali (frutta e miele).
In accordo a quanto già detto, il pranzo è un pasto completo da non trascurare. Generalmente si consiglia di aprire con un’insalata mista, condita con due cucchiaini d’olio extravergine -preferibilmente di produzione biologica - con l’aggiunta, ad esempio, di germe di grano, germogli freschi, semi interi o macinati (sesamo, lino, senape, girasole), limone, tamari, succo di verdura fresco. Quindi una porzione di cereali integrali cucinati come si preferisce (oppure pane integrale biologico) e una di proteine (animali o vegetali) con verdure cotte brevemente a vapore.
È molto importante variare ogni giorno, alternando sia i tipi di cereali e verdure che gli alimenti proteici: carne, pesce, uova, legumi, tofu.
Gli eventuali spuntini sono leggeri: frutta, yogurt, semi oleosi, ogni tanto un dolce a base di frutta.
Il pasto serale (in sintonia tra l’altro con la dietetica ayurvedica) deve essere privo di proteine di origine animale e basato prevalentemente su verdure e cereali. Non dimentichiamo che le proteine animali hanno un noto effetto acidificante svolto dalle scorie azotate derivate dal loro smaltimento e in più sono impegnative da digerire.

Specie chi conduce una vita sedentaria dovrebbe considerare la cena più come un’integrazione che un pasto vero e proprio: una minestra di verdura con cereali e un cucchiaio d’olio, oppure dello yogurt condito con frutta fresca oppure con una cucchiaiata di semi oleosi.
Un ottimo modo per capire se le cene che consumiamo sono troppo abbondanti o sbilanciate è analizzare come ci sentiamo al risveglio. Alito cattivo, lingua coperta da una patina, stanchezza, scarsa voglia di fare colazione ma disperato bisogno di caffé: tutti sintomi che segnalano un cattivo funzionamento della digestione dovuto a sovraccarico alimentare.
E che dovrebbero motivarci a seguire le regole di sana alimentazione.
Proprio come quelle di Madame Kousmine.


Colazione da Re: la crema Budwig
Ecco la ricetta base della colazione kousminiana, un concentrato di nutrienti e sostanze antiossidanti per iniziare in modo sano la giornata (tratto da I 5 pilastri delle salute, AAVV, Tecniche nuove, 1993).
Mescolate:
- 4 cucchiaini di formaggio bianco magro;
- 2 cucchiaini di olio di prima spremitura a freddo, biologico (oliva, girasole, germe di grano, semi di lino.)
Sbattete energicamente con la forchetta in una ciotola o passate nel frullatore il formaggio e l’olio, fino a ottenere una crema completamente emulsionata.
Aggiungete:
- il succo di mezzo limone;
- una banana molto matura schiacciata o 2 cucchiaini di miele o 2 cucchiaini di zucchero di canna integrale o di frutta essiccata (uvetta, albicocche, fichi)
- 2 cucchiaini di semi oleosi crudi e appena macinati
a scelta (semi di lino, girasole, sesamo, noci, nocciole,
mandorle, semi di zucca, anacardi, ecc.)
- 2 cucchiaini di cereali integrali crudi appena macinati a scelta (grano saraceno, miglio, avena, orzo, ecc.)
Per macinare i semi oleosi e i cereali è necessario un
piccolo macinacaffé elettrico dotato di lama sufficientemente
robusta oppure, ancora meglio, di mulino o fioccatrice a mano o elettrico.
Completate con: frutta fresca di stagione.


- Liberamente tratto da L'erborista di Ottobre 08 -

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