Ad oggi, il test sul prodotto finito è
vietato in Europa, così come la vendita di prodotti realizzati e testati fuori
Europa. I test avvengono invece sui singoli ingredienti: è il test fatto
sugli ingredienti a essere la discriminante tra prodotto
"cruelty-free" o meno.
La definizione di "cruelty-free" è opinabile: potremmo definire
cruelty-free solo quelle ditte che usano ingredienti della positive list
(ingredienti presenti sul mercato prima del 1976, anno in cui è entrato in
vigore l'obbligo dei test su animali specifici per i cosmetici), ma ormai quasi
nessuna azienda è in grado di soddisfare questo criterio così stringente.
È nato così lo Standard internazionale "Non testato su animali" che
dà una definizione meno stretta ma completamente accettabile ed efficace. Una
ditta, per essere cruelty-free nel senso stabilito dallo Standard stesso deve:
- non testare su animali il prodotto finito nè commissionare tali test a terze parti
- non testare i singoli ingredienti, nè commissionarli a terze parti